Ricercatori tedeschi e olandesi creano una cella economica per la creazione di idrogeno da fonte solare
31.07.2013:
Utilizzando una cella fotovoltaica convenzionale e l’anodo in ossido di
metallo di una cella fotoelettrochimica, un gruppo misto di ricercatori
tedesco-olandese sarebbe riuscito a stoccare chimicamente sotto forma
di idrogeno il 5 per cento dell’energia solare. Secondo un comunicato
del Helmholtz Centre Berlin (HZB) tedesco, il procedimento seguito
assieme ai colleghi della Technical University di Delft, in Olanda,
l’anodo fotoelettrico in vanadato di bismuto (BiV04) arricchito di atomi
di wolframio è stato spruzzato sul vetro conduttore di una cella in
film sottile in silicio e rivestito con uno strato catalizzatore in
fosfato di cobalto (Co3O8P2). Una volta esposto alla luce del sole,
questo sistema separa l’acqua in idrogeno e ossigeno. Lo strato in
ossido di metallo funge quindi da anodo fotoelettrico: qui si forma
l’ossigeno rilasciando l’idrogeno in un processo definito fotosintesi
artificiale. Questo idrogeno può servire come carburante diretto o per
trasformazione in metano oppure per generare elettricità in una cella a
combustibile. «In pratica, uniamo il meglio di due mondi – spiega Roel
van de Krol, a capo dell’istituto per combustibili solari dell’HZB –
perché sfruttiamo la stabilità chimica e il basso costo degli ossidi di
metallo combinandola con un’ottima ma semplice cella fotovoltaica in
film sottile a base di silicio creando una cella economica, molto
stabile e potente». Il ricercatore afferma che con un anodo
fotoelettrico composto di BiV04 in teoria si può raggiungere
un’efficienza del 9 per cento nel processo solare-chimico. Il prossimo
passo del gruppo sarà quello di scalare il processo su aree di vari
metri quadrati.
Nessun commento:
Posta un commento