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Questo blog è l'espressione di creatività innovativa nel campo della difesa ambientale

"il tutto si crea e il tutto si trasmuta….la trasformazione è solo un'eccezione"

Ogni atomo ponderabile è differenziato da un fluido tenue, che riempie tutto lo spazio meramente con un moto rotatorio , proprio come fa un vortice di acqua in un lago calmo. Una volta che questo fluido – ovvero l’etere – viene messo in movimento, esso diventa grossolana materia. Non appena il suo movimento viene arrestato la sostanza primaria ritorna al suo stato normale...

Nikola Tesla


sabato 29 ottobre 2016

L'acqua alcalina fà bene !



Bere acqua… purché alcalina

La salute dipende anche dal tipo di acqua che beviamo



Essendo fatti di acqua, bere è molto importante per noi.
Diversi studi hanno dimostrato che un apporto giornaliero insufficiente di acqua è causa di malattie e disturbi. Un’idratazione adeguata mantiene idratate le cellule e il pH del sangue in equilibrio. È la base, in sostanza, del buon funzionamento del nostro organismo.
L’acqua a però non è tutta uguale, e a seconda del suo pH può avere effetti diversi sul fisico: per una corretta salute dovremmo bere acqua alcalina.


Il giusto pH del nostro sangue

Il nostro sangue ha un equilibrio acido base, cioè un livello di acidità compatibile con lo svolgimento delle principali funzioni metaboliche, fra i 7,35 e i 7,45.
Purtroppo gran parte della nostra alimentazione – carne, pesce, uova, latte e derivati, zucchero bianco, cereali raffinati – sono acidificanti; mentre frutta e verdura sono alcalini. Oltre al cibo anche farmaci, fumo, inquinamento, ansia, stress, emozioni forti (rabbia, paura…) contribuiscono ad aumentare l’acidità.
Di conseguenza l’organismo genera maggiore acido (acido lattico, acetico, carbonico, grasso, urico) che danneggia le cellule, che invece sono leggermente alcaline. Di fronte a questo aumento di acidità il nostro organismo ricorre a dei “meccanismi tampone”, prelevando i minerali dalle nostre riserve, con il conseguente indebolimento degli organi, la demineralizzazione delle ossa e l’indebolimento delle difese immunitarie. Gli organi più colpiti dall’acidità sono infatti i più attaccati dalle infezioni.
A lungo andare ciò crea dei veri e propri disturbi alla salute, fra cui acidità di stomaco, difficoltà a digerire, stitichezza, colesterolo, grasso corporeo, cellulite, disturbi cardiovascolari, infiammazioni, osteoporosi e persino l’infarto. Se il livello di acidità scende sotto il pH 7, si possono manifestare il coma e la morte.
Oltre a correggere l’alimentazione il più possibile e curare le emozioni, l’acqua dovrebbe essere nostra alleata per mantenere un corretto equilibrio acidobasico, evitando che il nostro organismo debba ricorrere ai “meccanismi tampone”, che se da un lato ci salvano la vita, dall’altro creano gli effetti collaterali che abbiamo menzionato.
Bisogna però fare attenzione al suo valore di pH.

Cos’è l’acqua alcalina

Al fine di essere buona e salubre, l’acqua che beviamo dovrebbe avere un pH superiore a 7 (9 è valore ottimale); in questo caso si dice che l’acqua è alcalina.
Le acque del rubinetto contengono cloro e a volte anche agenti inquinanti; quelle in bottiglia sono acque “morte” e talvolta addirittura acide. Un pH dell’acqua troppo basso danneggia il nostro corpo, perché concorre a creare acidità.
L’acqua alcalina invece contiene minerali – calcio, magnesio e potassio – che servono al nostro corpo, quindi funge da rifornimento ideale, poiché essendo disciolti in acqua sono meglio assimilabili. In sostanza, l’acqua alcalina aiuta a depurare il corpo, ristabilisce l’equilibrio acido-base del sangue e degli organi e a restare in salute.
L’acqua alcalina si ottiene attraverso il processo della elettrolisi oppure anche con metodologia naturale: in entrambi i casi viene innalzato il pH, si inverte la carica dell’acqua da positiva a negativa e vengono rotti i legami dei cluster – l’insieme delle molecole – che, anziché raggruppare fino a 20 molecole o oltre, vengono ridotti a 6 o a 4. L’acqua così microstrutturata è in grado di idratare, apportare ossigeno e sali minerali necessari alle nostre esigenze.
Oltre a essere buona da bere, l’acqua alcalina è ottima anche per cucinare.

Acqua ionizzata e acqua alcalina

Spesso si sente parlare di acqua ionizzata e alcalinizzata: i due concetti, pur essendo complementari, sono però distinti.
L’acqua può essere alcalina ma non ionizzata: lo è solo se si usa uno ionizzatore, che la rende antiossidante, cioè con un orp negativo. Ionizzare l’acqua è molto importante perché gli antiossidanti combattono l’azione negativa dei radicali liberi; un’azione quindi ancora più importante del pH basico dell’acqua.
Ribadiamo che esistono due sistemi per ionizzare l’acqua: l’elettrolisi e la ionizzazione naturale. È bene inoltre specificare che né il processo di alcalinizzazione né di ionizzazione purificano l’acqua, quindi nella scelta di uno ionizzatore – elettrico o naturale – andrebbe fatta molta attenzione a come viene purificata l’acqua. 

Vediamo i più comuni metodi per ionizzare e alcalinizzare l’acqua

Ionizzatori.
In commercio ne esistono di diversi tipi per depurar e l’acqua e renderla alcalina. Si collegano direttamente al rubinetto e non richiedono grande manutenzione, se non la sostituzione del filtro periodicamente.
Negli ionizzatori con elettrolisi, l’acqua viene prima depurata attraverso dei filtri con carboni attivi che neutralizzano i metalli pesanti e le sostanze tossiche e allo stesso tempo, la arricchiscono di calcio. A questo punto l’acqua viene divisa in due componenti: acqua ionizzata alcalina ottima per ber e e cucinar e, e acqua ossidata a basso pH, che può esser e utilizzata per lavar e i pavimenti o per le stoviglie.
Nella ionizzazione naturale, invece, non abbiamo acqua acida perché la ionizzazione avviene “per contatto” con minerali e tormaline: in pratica viene riprodotto “in piccolo” ciò che avviene in natura.
Hygenic Pets
Nella ionizzazione naturale, invece, non abbiamo acqua acida perché la ionizzazione avviene “per contatto” con minerali e tormaline: in pratica viene riprodotto “in piccolo” ciò che avviene in natura. Paperelle e Coniglietti Igenizzanti a base di Tormaline, sono più economici dello ionizzatore, con un funzionamento simile a quello dello ionizzatore. Versata l’acqua in una brocca da un litro,si inseriscono 2 Hygenic Pets (vengono venduti in coppia) si attende qualche minuto prima di berla. Oltre a Ionizzare l'acqua si avrà anche un sequestro dei metalli pesanti e Cloro.

Perché scegliere l’acqua alcalina ionizzata? 


L’acqua alcalina ionizzata, grazie soprattutto al passaparola, si sta indubbiamente diffondendo, eppure l’informazione sui mezzi di comunicazione tradizionale è lacunosa o addirittura assente...
La ionizzazione dell’acqua ha una durata molto limitata, due o tre giorni al massimo, per cui non è possibile imbottigliare l’acqua alcalina: no business (in bottiglia), no informazioni.
Per fortuna allora esiste la risorsa del web!
Magari fosse così: in realtà, in questo settore, esiste una vera e propria “babele del web”.
Cosa intende dire?
L’acqua alcalina ionizzata porta indubbi benefici, ma non può essere propagandata quasi come “miracolosa”, come invece fanno diversi distributori, non si è credibili. Dall’altro lato, personaggi che pure sembrerebbero a prima vista autorevoli parlano di “bufala”, con argomentazioni che però li rendono ancora meno credibili.
Ci può fare un esempio?
Una argomentazione comune dei detrattori, in sintesi, è questa: il nostro sangue ha un pH 7,35/7,45 e non può discostarsi da questo range, quindi pretendere di alcalinizzare il sangue con l’acqua alcalina non solo è impossibile, ma risulterebbe pure pericoloso.
In realtà l’acqua alcalina non va assolutamente a incidere sul pH del sangue, ma concorre (assieme ad alimentazione e stile di vita corretti) a mantenere un buon equilibrio acido-basico nel nostro organismo, condizione basilare per ridurre il ricorso ai cosiddetti “meccanismi tampone” (messi in atto proprio per evitare l’acidificazione del sangue) che possono causare effetti collaterali (colesterolo, acido urico, osteoporosi. etc).
Sembrerebbe quindi impossibile, per chi si sta avvicinando alla conoscenza dell’acqua alcalina ionizzata, poter attingere a informazioni corrette. Non è così, basta prendere le informazioni dalle persone giuste.
Vale a dire?
Cercate due, tre, dieci persone che possiedono uno ionizzatore e bevono acqua alcalina, chiedete se sono soddisfatti. Quando ascolterete due, tre, dieci volte la stessa risposta, allora comprenderete bene che scelta effettuare per il vostro benessere.
Come diceva Galileo Galilei, in certi casi “un’esperienza vera vale più di mille ragioni”. 

sabato 22 ottobre 2016

ecomondo: Le vernici isolanti funzionano davvero?


 Molte aziende offrono vernici isolanti o speciali additivi da mischiare con vernici più convenzionali promettendo risultati miracolosi in termini di risparmio energetico. Sostengono che l'applicazioni di queste vernici sulle pareti dell'edificio possa garantire una riduzione del 25% dei costi di riscaldamento ed addirittura il 40% di risparmio sul raffrescamento estivo.

Per rendere il tutto più convincente usano spesso parole come ingredienti segreti, nanotecnologie e polveri ceramiche. Ma sarà vero? E' davvero possibile con una semplice mano di vernice, per quanto speciale, guadagnare una o due Classi Energetiche di efficienza?

L'idea, devo riconoscere, è piuttosto allettante. La riqualificazione energetica di un edificio con le tecniche attuali richiede lavori piuttosto complessi, come l'interposizione di materiali isolanti per le coperture e l'isolamento a cappotto. Quanto sarebbe più semplice risolvere tutto con una verniciata!

Facciamo allora due conti per capire quanto ci si può aspettare da una vernice isolante.

Il flusso di calore specifico (per 1 metro quadro di superficie e 1 grado kelvin di gradiente termico) che attraversa un elemento opaco (parete, etc) coincide con il valore della trasmittanza (U) pari al reciproco della sommatoria delle resistenze dei vari strati di materiali (Ri) e dei coefficienti liminari interni (Rsi) ed esterni (Rse).


U = 1 / (Rsi + R1 + R2 + R3 + Ri + .... + Rse)
Per una parete costituita da intonaco per esterni (3 cm), mattoni forati (30 cm) ed intonaco per interni (2 cm) supponiamoi di ottenre per la trasmittanza il seguente valore:

U = 1 / (Rsi + R1 + R2 + R3 + Rse) = 1,16 m K / W

Supponiamo ora di aggiungere un'ulteriore strato, quello costituito dalla vernice magica. Il problema è determinare la sua resistenza termica Rv anche perché questa informazione non è mai disponibile per questa categoria di prodotti. Dobbiamo fare alcune ipotesi, una sul valore della conduttività del materiale, l'altra sullo spessore delle strato di vernice.
Sappiamo, infatti, che:
R = s / λ  [W / m K]

I migliori materiali isolanti hanno valori di conduttività termica λ molto bassi. La loro efficacia è legata alla presenza di aria intrappolata sotto forma di micro-bolle nei prodotti in schiuma e come sacche d'aria in quelli in fibra. I prodotti commerciali con le migliori caratteristiche isolanti, ed anche i più costosi, sono i materiali in Aerogel di silice con valori bassissimi di conduttività termica di appena 0,016 W/m K.

Per chi non lo sapesse, l'Aerogel è un materiale sintetico poroso derivato da un gel, in cui il componente liquido del gel è sostituito da un gas. Il risultato è un solido leggero come l'aria e con proprietà isolanti eccezionali.

Supponiamo, allora, che anche queste vernici abbiano valori straordinari di conduttività, come quelli a base di Aerogel. Quindi λv = 0,016 W/m K

Per quanto riguarda lo spessore, potremmo ipotizzare che questo sia di alcuni decimi di millimetro (ipotesi generosa dal momento che una vernice ha spessori ben inferiori!).
Supponiamo comunque che lo spessore sia sv = 0,0005 metri (0,5 mm). Risulta quindi che:

Rv = sv / λv = 0,03  W / m K

e di conseguenza la trasmittanza della parete verniciata:

U = 1 / (Rsi + R1 + R2 + R3 + Rv + Rse) = 1,12 m K / W 

Ciò equivale ad un miglioramento delle prestazioni di circa il 3,5% che è ben lontano dai valori promessi.

Per correttezza bisognerebbe tenero conto anche degli apporti solari, che tuttavia, se non cambia il coefficiente di assorbimento della superficie esterna, saranno poco inferiori. Gli apporti solari specifici (per unità di superficie e di irraggiamento), infatti, sono proporzionali a:
α Rse U
dove α è proprio il coefficiente di assorbimento e gli altri termini già li conosciamo.

Gli apporti solari verranno quindi ostacolati maggiormente dalla presenza della vernice. Questo è un male durante la stagione di riscaldamento, ma non incide molto perché l'irraggiamento è poco intenso in quel periodo e le prestazioni energetiche dell'edificio sono dominata dalla trasmissione di calore. Durante la stagione estiva, invece, gioca a favore ed assume anche un ruolo più importante perché l'intensità dell'irraggiamento è elevata, ma il beneficio resta comunque assai modesto.

Per garantire il risparmio energetico promesso, le vernici isolanti dovrebbero avere spessori di circa 4 millimetri (che non è possibile) e valori di conduttività termica straordinariamente bassi (che è poco probabile). Ciò fa supporre che, purtroppo, non siano così miracolose.

Va ricordato che, sempre parlando di Aerogel, è possibile raggiungere valori di conduttività ancora più bassi, sino a 0,004 W/m K. Questi valori, attualmente, sono difficilmente ottenibili nelle applicazioni commerciali, ma chissà se, in un prossimo futuro, ulteriori affinamenti delle tecnologie non possano rendere anche le vernici una buona soluzione per l'isolamento degli edifici.

Per ora le vernici si sono dimostrate efficaci per modificare il coefficiente di assorbimento α delle superfici esterne. I colori chiari, ad esempio, sono adatti per difendersi dal caldo nella stagione estiva (White roof). Ma per questo (per cambiar colore), non serve certo spendere un patrimonio, non vi pare?