APATITE - APATITE -
Scheda scientifica APATITE - APATITE
Ca5(PO4)3(OH,F,Cl)CLASSE MINERALOGICA: fosfato
GRUPPO: dimetrico
SISTEMA: esagonale
ABITO: tabulare o prismatica
DUREZZA: 5
PESO SPECIFICO: 3,1 - 3,35
INDICE DI RIFRAZIONE: ε=(1,624-1,666) ω=(1,629-1,667) δ=(0,001-0,007)
COLORE: verde, bianco, giallo, blu, bruno, nero
LUCENTEZZA: da vetrosa a resinosa
TRASPARENZA: da trasparente a opaca
SFALDATURA: poco evidente
STRISCIO: bianco
FRATTURA: concoide
GENESI: le apatiti sono i fosfati più rappresentativi. Sono presenti come accessori in molte rocce magmatiche. Ma la maggior quantità di esse si formano in ambiete sedimentario.
PLEOCROISMO: da debole a moderato, variamente colorato
FLUORESCENZA: alta
GIACIMENTI: formano importanti depositi minerali di sali di Fosforo. Cristalli ben formati per essere tagliati come gemme si rinvengono in: Brasile, Burma, Messico, Canada, Repubblica Ceca, Slovacchia, Germania, India, Madagascar, Mozambico, Norvegia, Sud Africa, Spagna, Sri Lanka, e Stati Uniti..
CENNI STORICI: era un basilare componente per la costruzione dei tubi catodici con sistemi di fluorescenza al fosforo, ormai quasi in disuso.
ALTRE CARATTERISTICHE ED UTILIZZO: è altamente fluorescente. E' spesso usata come pietra preziosa, tagliata a cabochon. Possono contenere significanti quantità di Terre Rare, e i depositi di apatiti con tali caratteristiche possono essere sfruttate per estrarre questi elementi rari e preziosi. COMMENTO: le apatiti fanno parte di un'importante famiglia di minerali. Se ne distinguono tre tipi principali, in base alla formula chimica che le compone; Idroapatite (OH), Fluoroapatite (F) e Cloroapatite (Cl).
RUTILO - RUTILE -
Scheda scientifica RUTILO - RUTILE
TiO2CLASSE MINERALOGICA: ossido
GRUPPO: dimetrico
SISTEMA: tetragonale (gruppo spaziale: P42/mnm)
ABITO: prismatico allungato (spesso in geminati) con le facce molto striate; comuni le forme aciculari o filamentose, incluse nel cristallo di rocca (dette sagenite); qualche volta si trova in forma massiccia o in grani isolati
DUREZZA: 6
PESO SPECIFICO: 4,3
INDICE DI RIFRAZIONE: nw=2,62; ne=2,90 (birifrangente)
COLORE: nero (varietà nigrina), bruno-rossastro nei cristalli più grandi; varie tonalità di giallo nei cristalli più sottili e come inclusione. Senza impurezze il rutilo sarebbe incolore
LUCENTEZZA: da adamantina a submetallica
TRASPARENZA: traslucido (raramente trasparente) nei cristalli più sottili, opaco nei più grandi
SFALDATURA: distinta secondo le due direzioni del prisma, abbastanza distinta lungo la direzione basale
STRISCIO: polvere dal bruno chiaro al giallastro, dal grigio nero al verde nero
FRATTURA: da concoide ad irregolare
GENESI: si forma principalmente negli ambienti metamorfici e pegmatitici, è abbondante negli scisti cristallini, nelle sieniti, dioriti, in filoni quarziferi, gneiss e micascisti; è possibile trovare rutilo anche in depositi alluvionali
PLEOCROISMO: intenso in tonalità diverse del colore naturale
GIACIMENTI: Minas Gerais (Brasile), Arkansas (USA),varie località africane; in Europa è molto diffuso sulle Alpi, Norvegia e Russia (Urali)
CENNI STORICI: il nome deriva dal latino rutilus, rosseggiante e fu proposto nel 1820 dal mineralogista Werner. Fino al 1795, quando Klaproth ne scoprì la composizione, veniva confuso con la tormalina; nell'antichità con questi aghetti filiformi si facevano collane ed anelli che venivano chiamati "capelli di Venere" o "frecce d'amore". Dal 1942 è iniziata la produzione di rutilo sintetico
ALTRE CARATTERISTICHE ED UTILIZZO: la dispersione è 0,280; come inclusione orientata è responsabile del fenomeno dell'asterismo in alcune pietre preziose ed è ovviamente protagonista del quarzo rutilato (inclusioni di rutilo nel quarzo che ne aumentano il valore commerciale). Dal rutilo si estrae molto titanio, elemento di fondamentale importanza nell'industria moderna, in quanto viene impiegato in leghe speciali (ne migliora la resistenza), vernici ed abrasivi. Commercializzato come gemma con taglio a brillante (per farne risaltare la lucentezza), è molto stimato anche dai collezionisti di minerali. Il rutilo sintetico viene venduto col nome commerciale di titania COMMENTO: dall'abito, dalla lucentezza e dalla durezza si può facilmente riconoscere il rutilo. Personalmente trovo incantevoli le inclusioni di rutilo nel quarzo (certi campioni sono veramente stupendi); molto apprezzabili sono pure le inclusioni orientate nei corindoni (visibili al microscopio ottico, con intersezioni a 120° producono il caratteristico "effetto seta") responsabili dell'asterismo
TORMALINA - TOURMALINE
Scheda scientifica TORMALINA - TOURMALINE
(Na,Li,Ca)(Mn,Mg,Fe,Al,Ti,Cr)9[(Oh,F)4(BO3)3Si6O18]CLASSE MINERALOGICA: silicati
GRUPPO: borosilicati complessi di alluminio, nei quali possono coesistere o sostituirsi i metalli alcalini
SISTEMA: romboedrico
ABITO: prismatico
DUREZZA: 7-7,5
PESO SPECIFICO: 3,00-3,26
INDICE DI RIFRAZIONE: 1,620-1,640 (birifrangenza 0,020)
COLORE: tutti
LUCENTEZZA: vitrea
TRASPARENZA: trasparente, traslucido o opaco
SFALDATURA: assente
STRISCIO: polvere bianca
FRATTURA: concoide, irregolare e fragile
GENESI: le tormaline sono minerali di origine pneumatolitica, diffusi nelle rocce abissali ricche di silice e si trovano principalmente nelle pegmatiti, associate a quarzo, feldspato, topazio, berillo e spodumene. I cristalli, prismatici, sono solitamente striati: il chimismo può variare in seno allo stesso cristallo, che può risultare policromo nel senso della lunghezza o dall'interno verso l'esterno.
PLEOCROISMO: a volte forte, di intensità differente a seconda della varietà
FLUORESCENZA: assente
GIACIMENTI: bellissimi cristalli policromi provengono dalle pegmatiti del Madagascar. Magnifici sono pure i cristalli che si rinvengono a Pala, in California, nello stato di Minas Gerais in Brasile, nelle alluvioni gemmifere dello Sri Lanka e negli Urali (Russia). In Italia splendidi cristalli policromi sono stati trovati nelle druse dei graniti dell'Isola d'Elba. Molto apprezzati sul mercato sono i cristalli di tormalina, anche di grosse dimensioni, provenienti dall' Afghanistan. Eccezionali cristalli da taglio sono stati recentemente rinvenuti in Nigeria e Mozambico.
DESCRIZIONE: famiglia mineralogica chimicamente complessa; presenta varietà usabili come gemme molto pregiate e che si rinvengono anche in cristalli di eccezionali dimensioni. Le varietà gemmologiche più note sono:
Rubellite di colore roseo o rosso-rubino
Indicolite di colore blu-verdastro
Tormalina Paraiba di colore blu-verde neon
Tormalina Blu
Tormalina Gialla
Tormalina Verde
Tormalina Mulicolor
I cristalli si riconoscono grazie all'abito, alla durezza e alle striature esterne.
ALTRE CARATTERISTICHE ED UTILIZZO: oltre che in gemmologia il minerale, per le sue proprietà piezoelettriche, viene utilizzato in campo tecnico per misurare pressioni elevate e per determinare la frequenza di tensioni elettriche oscillanti. COMMENTO: la tormalina è uno dei minerali più apprezzati sia dai collezionisti che da orafi e gioiellieri quando si incontra in qualità da taglio. Le dimensioni dei cristalli (anche di alcune decine di centimetri), la ricchezza dei colori (esistono tormaline di intense colorazioni verdi, rosa, rosso, blu etc., a volte anche presenti all'interno dello stesso cristallo) e la possibilità di rinvenire campioni di eccezionale trasparenza hanno agevolato la diffusione di questo minerale tra gli appassionati.