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Ogni atomo ponderabile è differenziato da un fluido tenue, che riempie tutto lo spazio meramente con un moto rotatorio , proprio come fa un vortice di acqua in un lago calmo. Una volta che questo fluido – ovvero l’etere – viene messo in movimento, esso diventa grossolana materia. Non appena il suo movimento viene arrestato la sostanza primaria ritorna al suo stato normale...

Nikola Tesla


mercoledì 19 marzo 2014

Chimica Supramolecolare


La Chimica Supramolecolare
 

La Chimica Supramolecolare è una delle aree di più rapido sviluppo 
e attualita della chimica, sia sperimentale che teorica.
 Le ragioni di tale interesse sono in parte legate al piacere estetico che offre
 questa disciplina, per il fascino dei motivi strutturali e delle proprietà 
che vi si incontrano, che traducono concetti quotidiani ad un livello molecolare. Naturalmente, al di sopra di ciò, sono le potenziali applicazioni nei più svariati campi che 
attraggono la maggiore attenzione.
La Chimica Supramolecolare è una disciplina di natura altamente interdisciplinare,
 che attrae non solo l'interesse dei chimici organici, inorganici, analitici etc. 
ma anche di biochimici, biologi, scienziati dell'ambiente, ingegneri, 
fisici dei materiali e teorici, persino matematici e altri svariati ricercatori.
I ricercatori supramolecolari sono in genere orientati ad ottenere obiettivi 
specifici, e, come tali, sono pronti a varcare i limiti delle loro tradizionali discipline.

Questa area può essere definita come la "chimica oltre le molecole", 
nel senso che la Chimica Supramolecolare, basata su legami non-covalenti 
si pone oltre la Chimica Molecolare, basata sul legame covalente. 
L'obiettivo è la costruzione razionale di strutture complesse organizzate 
per mezzo di interazioni deboli (forze elettrostatiche, legami idrogeno, 
interazioni di van der Waals, etc.e più recentemente anche legami
 dativi-coordinativi) e dotate di funzioni pre-ordinate
Si cerca di costruire e studiare sistemi di complessità crescente, costituiti da
 aggregati di un numero definito di molecole (supermolecole) o da sistemi 
polimolecolari organizzati o polimerici, tenuti insieme da interazioni 
deboli non-covalenti. Tali interazioni stanno anche alla base delle funzioni
altamente specifiche che hanno luogo nei sistemi biologici, quali riconoscimento 
molecolare, trasporto, catalisi, regolazione, etc.. Un obiettivo ambizioso è
di apprendere dai sistemi naturali e di applicare i principi ai sistemi artificiali.

Il campo articolato della Chimica Supramolecolare si va diversificando in 
diversi settori di ricerca quali, ad esempio, chimica dei macrocicli e loro applicazioni, riconoscimento molecolare, catalisi supramolecolare, nanochimica, chimica dei catenani e rotaxani, dendrimeri, etc.. Alcuni esempi notevoli di sistemi supramolecolari sono sotto illustrati.






Una parte interessante della chimica supramolecolare riguarda il 
comportamento host-guest di materiali  inorganici come  le zeoliti. 
All'interno delle  gabbie zeolitiche possono essere ospitate molecole di 
varia natura e possono avvenire reazioni intracavità.
Vengono utilizzate in catalisi e per la selezione molecolare 
particolarmente dalla industria petrolchimica. 

La linea costruttiva di molti sistemi supramolecolari è basata su principi di
 "self-assembly", nell'ambito delle linee guida di quella che è definita la  
"crystal engineering". Oltre a sistemi a base organica che possiamo 
considerare al giorno d'oggi tadizionali, da una decina di anni si è sviluppata
un'area in vivace espansione che possiamo qualificare come chimica
supramolecolare inorganica o di coordinazione
Questa mira alla preparazione e all'utilizzo di architetture finite o di reticoli
 infiniti basati sulle proprietà coordinative di centri metallici
Sistemi complessi quali macrocicli, gabbie e poliedri contenenti nodi 
di coordinazione si stanno sviluppando sempre più numerosi. 
Alcuni esempi di architetture finite sono illustrati di seguito.








La costruzione di network di coordinazione mediante la 'crystal engineering' 
ha prodotto molti esempi interessanti con diverse topologie e contenenti 
spesso grandi cavità intersiziali.











I nodi metallici hanno diverse funzioni: da un lato consentono di utilizzare le nozioni sviluppate in chimica di coordinazione per orientare le strutture e le topologie delle supermolecole e dei networks, dall'altro introducono in tali sistemi proprietà legate alle caratteristiche elettroniche e magnetiche dei metalli impiegati. La costruzione di nuovi materiali host di tipo zeolite-mimetico, con nodi metallici e leganti organici come spaziatori (definiti MOF o Metal-Organic Frameworks), apre lo spazio ad una ricca varietà di potenziali applicazioni.
Bibliografia
  • Supramolecular Chemistry: Concepts and Perspectives, J.-M. Lehn, VCH Ed., Weinheim, 1995.
  • Supramolecular Chemistry, J. W. Steed, J. L. Atwood, Wiley & Sons, 2000.
  • Priciples and Methods in Supramolecular Chemistry, H.-J. Schneider, A. Yatsimirsky, Wiley & Sons, 2000.
  • Aspects de la Chimie des Composes Macrocycliques. B. Dietrich, P. Viout, J.-M. Lehn, InterEdition/Editions du CNRS, Paris, 1991.
  • Comprehensive Supramolecular Chemistry. Executive editors Jerry L. Atwood...[et al.] ; chairman of the editorial board Jean Marie Lehn. - [Oxford] : Pergamon, 1996. - 11 v.
  • Calixarenes Revisited. C.D. Gutsche, J.F. Stoddart Ed., Royal Society of Chemistry, Cambridge, 1998.
  • Container molecules and their guests. D.J. Cram and J.M. Cram. - London : Royal Society of Chemistry, 1994.
  • Crown ethers and cryptands. G.W. Gokel. - London : Royal Society of Chemistry, 1991.
  • Cyclophanes. F. Diederich. - London : Royal Society of Chemistry, 1991.
  • Macchine Molecolari Azionate dalla Luce, V. Balzani e A. Credi, Le Scienze, n. 364, 1988, p. 76.
  • Supramolecolar Chemistry: An Introduction. F. Vogtle, Wiley, 1993.

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